33 PLAZA MAYOR Il progetto di Plaza Mayor fu inizialmente concepito da Filippo II, con l’intento di dare un centro di maggior peso urbanistico e architettonico alla città che aveva scelto come capitale del suo immenso regno. Per collocare la nuova piazza fu scelto il luogo dove, sin dal Medioevo, si svolgeva il mercato fuori le mura di Madrid. Iniziata sotto Filippo II, la costruzione della piazza fu però ultimata solo nel 1619 durante il regno di suo figlio Filippo III, a opera dell’architetto Juan Gómez de Mora che sovrintendeva alle opere pubbliche di Madrid. La piazza, cui si accede da tre volte coperte e sei passaggi aperti, misura 120 metri per 94 ed è chiusa sui quattro lati da schiere di case che, dopo una serie di incendi, furono uniformate nella loro attuale forma a tre piani appoggiati su portici da Juan de Villanueva, che vi aggiunse ben 477 balconi e la caratteristica copertura a tegole, sostituita poi nel 1961 da lastre d’ardesia, lo stesso tipo di copertura dei tetti dell’Escorial. Oggi Plaza Mayor è uno dei luoghi più pittoreschi e visitati di Madrid, capace di trasmettere immediatamente il fascino della Castiglia barocca, e basta guardarsi attorno per scoprire decine di dettagli degni di essere immortalati dalla macchina fotografica. La piazza è una delle mete predilette dal turismo, anche perché durante tutto l’anno ospita numerose manifestazioni: concerti e spettacoli teatrali all’aperto in estate, ma anche una fiera del libro in autunno e, ogni domenica, un mercatino di monete e francobolli. In inverno poi è sede di uno dei più grandi belenes (presepi) di Madrid. In passato, potendo contenere fino a 50.000 persone, Plaza Mayor è stata il palcoscenico ideale per canonizzazioni di santi, come quella del 15 maggio 1620 in occasione proprio dell’inaugurazione della piazza, feste popolari e tornei. Vi si svolsero persino delle corride e non mancarono gli autodafé dell’Inquisizione, i famigerati atti di pubblica contrizione cui venivano sottoposti gli accusati di eresia. Al centro della piazza si innalza il monumento equestre a Filippo III, ideato dal Giambologna e realizzato da Pietro Tacca, originariamente collocato nel Campo del Moro e qui spostato nel 1847, e, dal lato opposto della antica Casa della Panadería, la Casa de Carnecería, dalla facciata riccamente ornata. Tra le volte coperte che si aprono sotto i portici, da non perdere il pittoresco Arco de los Cuchilleros, all’angolo sud-occidentale della piazza, dal quale si accede alla Morería, l’antico quartiere dei Mori.